Google nella persona di Eric Schmidt passerà diverse ore al tavolo con l’organo europeo assimilabile al nostro Antitrust. Si cerca di risolvere un’annosa vicenda che riguarda un presunto abuso di posizione dominante. Il dirigente della società californiana ha inviato al presidente della Commissione europea Joaquin Almunia una lettera con le proposte per cercare di chiarire la situazione. E’ da Maggio che l’UE richiede risposte alle “accuse” lanciate nei confronti del motore di ricerca e la cooperazione sta finalmente entrando nel vivo. Sono quattro gli ambiti contestati dall’UE: il modo in cui Google favorisce i servizi proprietari nei risultati di una ricerca; come vengono mostrati i contenuti provenienti da altri siti web; come vengono gestiti gli spazi pubblicitari proprietari in relazione alle ricerche e infine come viene condizionato chi è interessato all’advertising su network concorrenti.
Risale allo scorso Aprile 2011 questa storia che vi riproponiamo per ricostruire i motivi della preoccupazione di Google e dell’Antitrust Europeao. Dai risultati di ricerca di Google erano letteralmente spariti riferimenti – quantomeno nella prima pagina – a determinati servizi di aggregazione di offerte di e-commerce come ad esempio Ciao che è recentemente passato a Microsoft. Era l’esempio più lampante offerto da Redmond all’Antitrust: Google penalizzerebbe i rivali per favorire i propri servizi, che ormai si stanno sempre più accrescendo e diramando in ogni direzione. Nell’esposto presso la Commissione Europea, l’accusa è quella di utilizzare pratiche illecite non solo sul search engine ma anche sul search advertising.




