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Fotocamera digitale Iris si controlla con gli occhi [FOTO]

Iris è un concept di fotocamera digitale davvero molto interessante perché si propone come un vero e proprio secondo occhio per immortalare il mondo nel modo più naturale e immediato possibile. Il suo intento è quello di garantire un vero e proprio controllo oculare dato che a movimento dell’occhio corrisponde azione da parte della fotocamera. Un rapido esempio: se si fa due volte l’occhiolino si azione l’otturatore e si salva la foto, se si stringono gli occhi si effettua un zoom ingrandendo altrimenti se si spalancano si allarga la visuale. Di più: grazie alla sua particolare funzionalità di riconoscimento oculare può comprendere se è il proprietario a utilizzare il dispositivo. Qui sopra un po’ di rendering fotografici.

Raffreddiamo subito gli animi: come già specificato, Iris è un concept nel senso che non è un prodotto tangibile e reale ma solo un’idea resa osservabile da ricostruzioni digitali. Il progetto è concreto, ma le tecnologie che chiama in causa forse non sono ancora pronte per un pubblico consumer ossia per una fascia di mercato che non comporti costi allucinanti. Non che non esistano, insomma, ma per il momento serve un po’ di cautela prima di immaginarlo pronto sugli scaffali. L’idea è però molto affascinante e merita attenzione.
 
Il dispositivo in sé è grande quanto un obiettivo da 50mm circa, si impugna con una mano e si punta direttamente sul soggetto. Sul retro è presente un display ovviamente trasparente che consente di osservare ciò che si sta inquadrando e allo stesso tempo dare un’occhiata alle informazioni sulle impostazioni in corso. Il sistema di tracciamento oculare è nascosto in questa zona e va a “mappare” gli occhi di chi sta utilizzando il dispositivo per captare ogni singolo movimento e tradurlo in informazioni. Come già spiegato, un doppio occhiolino vale uno scatto, stringere gli occhi un zoom in e allargarli uno zoom out.
 
Il creatore del concept, Mimi Zou, ha immaginato la presenza di un modulo Wi-Fi per permettere poi il trasferimento dati senza fili e in modo più comodo e naturale oltre che – magari – per condividere le foto sui social network. Ma c’è un particolare molto interessante di questo progetto: la fotocamera Iris può riconoscere il proprietario e dunque, potenzialmente, funzionare solo in sua presenza. Un’idea curiosa che potrebbe trovare applicazione come software in dispositivi mobile come smartphone. D’altra parte il riconoscimento facciale è già realtà, quello oculare come sostituto degli input tradizionali non sarebbe una follia

Diego Barbera

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