Gli occhiali a realtà aumentata potrebbero essere l’arma definitiva per il dimagrimento veloce, per una dieta più facile e meno tormentata? Secondo il professor Michitaka Hirose dell’Università di Tokyo sembrerebbe proprio di sì, visto che utilizzano un espediente furbo e intelligente per diventare particolarmente efficaci. Già, perché gli occhiali che ingrandiscono il cibo sono un’invenzione già trita e ritrita: basta un paio di lenti et voilà il gioco è fatto, tuttavia non vengono così aumentate solo le dimensioni del cibo ma anche di tutto il resto. Invece, con il sistema ideato dall’università giapponese solo il cibo viene “zoomato” mentre tutto il resto rimarrà delle dimensioni standard proprio grazie a un sistema che riconosce ciò che non è commestibile. Ma non è finita qui, c’è già un’evoluzione.
La dieta sana e equilibrata è l’obiettivo di milioni e milioni di persone che si struggono impegnandosi in regimi alimentari rigidi e severi e in rinunce anche dolorose ad esempio ai succulenti piatti più grassi come quelli fritti o ai deliziosi dolci. Il problema principale sta nell’accontentarsi: quando si mangia, però, la vista riveste un ruolo fondamentale dato che agisce direttamente sul senso di sazietà. Se ci si trova davanti a un abnorme piatto di pasta e lo si finisce, dopo ci si sente “pieni”. E se il biscotto che abbiamo davanti invece che essere di cinque centimetri fosse di dieci? Dopo ne vorremmo un altro? E’ proprio su questo concetto che si basa il progetto del professor Michitaka Hirose dell’Università di Tokyo.
Gli occhiali che ha messo a punto sono molto simili a quelli per il 3D attivo o, se volete, a una versione più cicciosa (aggettivo più che appropriato visto l’argomento dell’articolo) di quelli del Project Glass di Google. Includono una telecamera sul fronte e un display all’interno. Ciò che si vede viene manipolato dal software che ingrandisce solo l’obiettivo (il biscotto, ad esempio) e mantiene inalterata la forma e la dimensione del resto. Dunque sembrerà che la mano stia afferrando un mega-biscotto e non un frollino classico. Secondo le prime sperimentazioni, con questo stratagemma si consumava il 10% di cibo in meno rispetto al normale. Se si invertiva il software e si diminuivano le dimensioni del biscotto, ne si mangiava il 15% in più. Insomma, si ingrassa o si dimagrisce anche con la vista.
Ma c’è di più: come possiamo ammirare nel video dimostrativo qui sopra, si può andare ad ingannare la vista e anche l’olfatto e dunque il cervello a un livello più raffinato. Il famoso biscotto dell’esempio è classico, con solo con qualche granello di zucchero sulla superficie, ma se si trasforma in una versione “fasulla” ricoperta di cioccolato e si diffondono nell’aria proprio fragranze di cioccolato il gioco è fatto. L’80% delle persone ci sono cascate, insomma, la via più semplice per dimagrire è quella dell’inganno dei sensi come mezzo ancora più efficace della forza di volontà?
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