L’editoria online è un fenomeno in profonda crescita perché si rivolge a un pubblico molto ampio. Non è un luogo comune pensare che in Italia esistono più persone che scrivono di quelle che leggono e così sono migliaia e migliaia i romanzi nei cassetti oppure già imbustati e inviati a case editrici che, per una ragione o per l’altra, non li leggeranno mai. Ma Internet è la terra delle opportunità e del fai-da-te, che cerca di livellare il gap creato da chi offre un servizio, ma lo chiude per una fruizione difficoltosa e non propriamente meritocratica andando a mettere sul piatto strumenti e risorse interessanti. Così la difficoltà si ribalta: dall’accesso riservato e dalle porta sbarrate delle case editrici alla platea totale e potenzialmente globale della rete il problema non è più “pubblicare” ma “farsi leggere”. Andiamo a scoprire quali sono i servizi da tenere in considerazione.
Ci sono decine di motivazioni possibili che giustificano la voglia di pubblicare un libro da sé sfruttando il potenziale messo a disposizione da Internet, ma in generale si potrebbero riassumere in due macro-motivazioni. La prima è quella che si è inviato il proprio manoscritto un po’ ovunque e non si è trovato risposta oppure la si è trovata, ma non ha corrisposto alle aspettative. La seconda è che si preferisce saltare a piè pari i canali tradizionali per puntare su quelli innovativi della rete. Il risultato non cambia: si può optare per uno dei tanti servizi di self-pubblishing come Lulu che non richiedono una vera e propria barriera di selezione e dunque si aprono a tutti; oppure si può provare la strada di community che non mettono certo paletti, ma che aprono a una sorta di valutazione – sempre sociale – degli scritti, come ad esempio Ilmiolibro.it. In mezzo a questi due mondi ci sono quelli dei concorsi, che spesso e volentieri sono legati strettamente ai portali e che mettono un pizzico di pepe all’avventura.
Di certo Lulu.com è il sito più famoso del Web per quanto riguarda la pubblicazione online perché permette di poter letteralmente auto-pubblicarsi senza spendere cifre esagerate (di più: si può anche non spendere niente) e optando sia per i formati cartacei sia per quelli digitali. Come funziona? Ci si collega al sito ufficiale, ci si iscrive e poi si seguono le indicazioni nel tutorial che permette di dare in pasto il proprio scritto all’utenza milionaria del sito. Si può optare sia per la versione digitale ebook sia per quella cartacea. Nel secondo caso si può scegliere la qualità della carta, i formati e quant’altro, ma il libro sarà stampato solo nel momento in cui un utente manifesta l’intenzione di comprarlo. Il prezzo è a discrezione dell’autore e ovviamente sarà necessario lasciare una quota a Lulu. Al momento del debutto Lulu contava solo sulla propria piattaforma di distribuzione, ora è partner di grandi realtà come Amazon.com e BarnesandNoble.com offrendo la possibilità di diventare veri e propri auto-editori e gettarsi nella mischia. I costi? Gratuiti per libri – su Lulu.com e Amazon.com sponda Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna – e ebook, mentre si pagano 57 euro per entrare nel catalogo Ingram e dedicarsi così a rivenditori come Amazon.com US e BN.com. I pro e contro sono presto detti: si accede a una platea immensa e dunque, come già precisato qualche riga in su, il difficile è farsi trovare in questo oceano di contenuti.
Negli Stati Uniti il fenomeno degli ebook è all’apice del successo e al vertice di questa ramificazione dell’editoria online troviamo senza dubbio Kindle di Amazon. E’ un universo fatto di una ampia gamma di lettori ebook e soprattutto di una piattaforma dove acquistare contenuti. Da qualche anno è stata inaugurata anche la possibilità di autopubblicazione col programma Kindle Direct Publishing, per chiunque volesse diventare editore di se stesso. La modalità è sempre la solita: si carica il formato digitale dello scritto, lo si imposta con informazioni e impostazioni grafiche, si pagano i costi dovuti alla registrazione del libro per ottenere il codice univoco indicativo e il gioco è fatto. Amazon si tratterrà il 30% del prezzo di listino, aprendo le porte anche alle varie applicazioni Kindle per iPad, iPhone, iPod touch, per PC o Mac, per BlackBerry o Android in lingue come inglese, tedesco, francese, portoghese e appunto italiano. Ci sono numerose storie di successo, ma quasi tutte riguardano autori americani. Un po’ come John Locke che è riuscito – primo tra gli indipendenti – a sforare il milione di copie vendute. Il motivo sta sicuramente in trame avvincenti e ben costruite, ma di sicuro anche in un’attività importante di promozione e in un nome che poteva portarlo in evidenza in ricerche correlate (si chiama come un personaggio di Lost e come un celebre musicista). A titolo informativo, il suo romanzo costava soltanto 99 centesimi ed è stato seguito dal furbissimo volume “How I sold 1 million ebook in 5 month“.
Tra le proposte italiane – ricordiamo che però Lulu è localizzato anche in italiano – troviamo senza dubbio Il mio Libro che è un’iniziativa molto interessante promossa dalla Feltrinelli con una vetrina non indifferente come quella de La Repubblica e la collaborazione con realtà come la Scuola Holden di Torino per il concorso annuale. Come funziona? Permette di auto-pubblicarsi e di ottenere un codice ISBN per la vendita nelle librerie ma non solo visto che mette a disposizione la possibilità di entrare nel circuito nazionale delle librerie Feltrinelli e di promuoversi comprando veri e propri spazi su Repubblica. Un mix di offerte che si rivolge così sia a chi vuole pubblicare una bella edizione del proprio scritto da conservare e regalare al proprio giro di amici sia a chi punta più in alto e vuole diventare editore di se stesso. Quali sono i costi? Per 20 copie di un libro da 200 pagine con copertina morbida e dimensioni standard si parte da circa 174 euro. E’ un servizio molto usato visto che conta già su 20.000 utenti registrati. La sua vera anima è però la community che si divide in autori e talent scout. Questi ultimi sono spesso altri autori o semplici lettori che danno una propria opinione degli scritti altrui. Con un sistema di voti e di recensioni si può così salire nelle classifiche e acquisire maggiore visibilità. Un appuntamento piuttosto atteso è quello del concorso annuale “ilmioesordio2012” in collaborazione con la Scuola Holden che si apre a tutti gli auto-pubblicati mettendo in palio una pubblicazione “vera” con Feltrinelli con tiratura di diverse migliaia di copie.
Ovviamente in rete si trova un gran numero di altri servizi legati al self-publishing molti dei quali in lingua inglese, ma anche in Italia si sta muovendo qualcosa e possiamo isolare due esempi. Il primo è GiveMeAChance che si occupa dell’editoria digitale e del selfpublishing in un modo abbastanza tradizionale concentrandosi unicamente sugli ebook per diminuire le spese e aumentare le possibilità di visibilità all’interno della community. Il secondo è Ilovebooks che va a anche a offrire la possibilità di stampare libri on demand e che si rivolge anche alle librerie tradizionali con titoli a prezzo scontato. Inoltre non si può non citare anche lo strumento iBooks Author di Apple, gratuito e dedicato a un editing grafico evoluto.
E voi, avete avuto esperienza diretta nel mondo dell’autopubblicazione di libri online? Fatecelo sapere nei commenti, suggerendoci anche altre risorse da tenere in considerazione.
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