Una custodia per cellulari potrebbe cambiare il modo di telefonare in condizioni estreme. Chiamare in mezzo a un rumore molto forte come ad esempio in un concerto, in un centro commerciale oppure allo stadio può essere praticamente impossibile. Chi parla deve urlare e non sente nulla, chi ascolta perde la funzionalità del timpano in un nanosecondo e va in stato di shock. Così, è nato in un primo momento il metodo della conduzione ossea, che ora è più che altro utilizzato nei lettori musicali subacquei, per l’assenza di cuffiette. Ma c’è un altro tessuto del corpo che è molto più efficiente e funziona decisamente meglio ed è la cartilagine. Caso vuole che il padiglione auricolare sia composto proprio da cartilagine e così una società nipponica propone un accessorio innovativo, sotto forma di custodia per cellulari.
Appare come una custodia che per ora è stata testata su iPhone, che è molto simile ai normali case che si possono acquistare per proteggere il proprio smartphone. Non aumenta troppo lo spessore però potrebbe avere un effetto benefico sull’uso del telefono nella sua funzionalità principale ossia quella che spesso viene quasi dimenticata in favore di comandi e applicazioni secondarie come giochi, produttività o svago. Stiamo ovviamente parlando del telefonare ossia avviare una chiamata per interloquire con un’altra persona a distanza. Che può essere un’esperienza piacevole a meno che non ci si trovi in un marasma e in una confusione totale. Come funziona?
La società giapponese Rohm Co Ltd è specializzata nella produzione di componenti elettronici e spera di offrire un’anteprima esclusiva mondiale grazie alla cosiddetta conduzione cartilaginea. In buona sostanza, sfrutta quella che si può percepire come la parte più morbida (visto che non è ossea) del corpo, come mezzo per diffondere le vibrazioni e le onde sonore. Basta poggiare delicatamente la custodia sul bordo dell’orecchio (leggermente spostato rispetto alla posizione tradizionale) per ascoltare in modo nitido e preciso la voce. A differenza della conduzione ossea (vista con diversi lettori mp3), blocca totalmente il rumore esterno. O almeno così afferma la società produttrice.
In combinazione con un sistema di riduzione del rumore basato sul microfono, anche l’interlocutore potrà ascoltare senza rimanere assordato. Rohm ha utilizzato un case che si plugga sullo smartphone aggiungendo un alimentatore, un processore della voce e un amplificatore. Dapprima sarà commercializzato come accessorio esterno, ma nulla vieta che questa tecnologia possa essere integrata direttamente nella struttura dei cellulari, di serie. Questo prototipo sarà mostrato in anteprima in Giappone dal 10 al 12 maggio, una tecnologia molto interessante, speriamo interesserà anche l’Italia.
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