Ricordate la vicenda dei dati e delle informazioni personali raccolte dalle Google Car di Google Street View durante le scorribande in giro per il mondo a mappare le strade ad altezza “umana”? Il caso si era scatenato dopo la denuncia ricevuta da Google per aver raccolto informazioni dalle reti Wi-Fi private, salvandole insieme alle foto scattate. Da subito Mountain View aveva affermato che si era trattato di un errore e che comunque tutti quei dati non erano stati ovviamente utilizzati per scopi illeciti, ma erano stati cancellati. Tuttavia la FCC (Federal Communications Commission) ha indagato e dopo due anni è arrivata alla conclusione di credere a Google, commissionando una micro multa di appena 25.000 dollari (briciole per il gigante del web), dunque una assoluzione.
Anche se la multa è arrivata, tutti gli organi di stampa e gli opinionisti anche oltreoceano sono concordi nell’affermare che si è trattato di un’assoluzione per Google, che dovrà pagare 25.000 dollari ma che di fatto si toglierà dalle spalle un peso che gravava da 2 anni e che era piuttosto scomodo. Cosa era successo? Durante il lavoro di raccolta di immagini grazie alla fotocamera panoramica a 360 gradi montata sul tetto, le Google Car avevano raccolto involontariamente anche dati personali tramite le reti Wi-Fi incontrate sul cammino. Informazioni come nomi delle reti stesse, indirizzi IP e posizioni, che erano salvate sugli hard disk a bordo delle Google Car per un errore del software di gestione dell’archivio. La polizia canadese però calca il dito: “Sono stati trovati anche messaggi email completi, cookies, messaggi istantanei e sessioni di chat, oltre che credenziali di accesso a servizi, informazioni su multe e ricette mediche“.
Google ha specificato da subito che non si è trattato di certo di una raccolta di dati volontaria né di un tentativo di truffa o di violazione della privacy degli abitanti delle zone mappate. E nessuno avrebbe mai puntato su questa accusa, però il pasticcio era stato fatto e dunque Mountain View avrebbe dovuto pagarne le conseguenze, d’altra parte è una delle società più sotto l’occhio degli organi governativi e dei dipartimenti di qualsiasi nazione. E Google Street View è uno dei servizi più nell’occhio del ciclone, anche in Italia. La FCC, dopo due anni di indagini e di burocrazia, ha deciso di credere a Google commissionando solamente una multa di 25.000 dollari. Perché questa multa che si potrebbe definire come simbolica?
Il discorso è diverso rispetto alla multa collettiva commissionata ai nostri operatori nazionali dall’Antitrust – Tim, Vodafone, Wind e H3G – perché in questo caso non è un inginocchiarsi davanti a un’azienda potente, quando una sorta di piccola punizione per non aver collaborato da subito, per non aver favorito le indagini. Secondo quanto affermato dalla FCC, Google avrebbe anche coperto i responsabili di questo errore, facendo scudo dei propri dipendenti. Tuttavia, la risposta di Google è di altro tono: “Abbiamo lavorato a fianco della FCC in buona fede e per tutta la durata delle indagini”. A questo punto è inutile soffermarsi sui dettagli, la parola fine è stata messa a questa vicenda, per la gioia di Google, che sicuramente non incapperà nuovamente in una tale disattenzione.
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