Quanti pinguini imperatore esistono e popolano il Polo Sud? La risposta arriva dalle foto del satellite utilizzato dalla British Antarctic Survey per contare con grande precisione questi maestosi e rari uccelli. E’ la prima volta che un censimento del genere viene effettuato utilizzando nientemeno che la strumentazione che orbita intorno al nostro pianeta. Si dice spesso che i satelliti ci spiano, chissà cosa penserebbero gli amici pennuti che sono stati immortalati – a scopo scientifico, per carità – da diversi km di altitudine in alta definizione? Non ci è dato saperlo, ma quel che possiamo estrapolare da questa storia è la grandissima evoluzione tecnologica dei satelliti, che ormai possono essere utilizzati per gli scopi più impensabili.
“Siamo deliziati dall’abilità di localizzare e identificare un numero così grande di pinguini imperatori – ha commentato Peter Fretwell, scienziato a capo della missione British Antarctic Survey a seguito del comunicato stampa appena diffuso – abbiamo contato nello specifico 595.000 uccelli che sono circa il doppio rispetto alle nostre stime precedenti di 270.000 – 350.000 esemplari. E’ il primo caso di censimento complessivo di una specie realizzato direttamente dallo spazio“. In effetti è un risultato eccellente, reso possibile dalla precisa geolocalizzazione di questa specie e dalle potenti fotocamere dei satelliti, che possono offrire una risoluzione altissima con definizione fino a qualche anno fa impensabili.
Senza questo sistema, sarebbe stato impossibile contare con precisione i pinguini imperatore dato che vivono in una delle zone più impervie del continente antartico, molto difficili da raggiungere e soprattutto spazzate da un vento a temperature estremamente basse. Il satellite, invece, transitava a grandi altitudini e scattava foto a raffica ad alta risoluzione utilizzando il metodo chiamato pan-sharpening per analizzare le foto. E’ una funzione che permette di distinguere gli animali dalle rocce, dal ghiaccio e anche dai cumuli di rifiuti organici lasciati dai volatili stessi. Insomma non solo alta tecnologia in cattura ma anche in analisi dei dati.
E mentre uno dei più evoluti satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Envisat, ha perso i contatti lasciando nel terrore i responsabili di uno strumento costato circa 2.5 miliardi di dollari, le altre apparecchiature spaziali continuano a stupirci. Su tutte, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS – International Space Station) che in un solo grande laboratorio orbitante può offrire esperimenti particolari come quello sulla distillazione del whisky in condizione di gravità zero e compiti poco noti come la vigilanza sul traffico marittimo internazionale.
Cosa rende un eCommerce davvero redditizio? Il design? La convenienza dei prodotti? La popolarità del…
Come scegliere il nome adatto per una Start-up in modo che sia efficace anche per…
Chi installa software di messaggistica istantanea sul proprio smartphone ha chiaramente interesse a comunicare con…
Il benessere mentale è senza dubbio una parte fondamentale della vita di ogni persona e…
Le smart tv possiedono una videocamera dalla quale spiano le vostre attività? Cosa c'è di…
L'evoluzione tecnologia ha portato i cittadini a una vivere una serie di condizioni praticamente obbligatorie.…