Si potrebbe definire stampante inversa oppure più semplicemente la stampante più ecologica mai progettata. Quella messa a punto dall’Università di Cambridge ha una particolarità che la rende potenzialmente geniale e perfettamente ecologica. Oltre a stampare normalmente e ad alta velocità su carta, può cancellare l’inchiostro grazie al calore del laser che si applica sulla carta stessa. Sarà così possibile riutilizzare un foglio di carta fino a cinque volte, riducendo drasticamente il consumo di fogli e dando una mano all’ambiente. Ma come funziona e che possibilità c’è di poterla vedere un giorno in commercio?
Ogni giorno gli uffici di tutto il mondo producono una quantità devastante e esagerata di scarti di carta. Spesso si stampano fogli completamente inutili o dalla vita molto breve: in pochi minuti passano dalla fessura della stampante al cestino della spazzatura. E’ vero, c’è il riciclo di carta, ma per ridurre questo spreco (e per ridurre anche le emissioni di Co2 delle fabbriche che riciclano) si dovrebbe meglio agire direttamente sulla fonte, sulla sorgente del problema. Così è stata creata la procedura di de-stampa, che toglie l’inchiostro, lo cancella.
Avete presente le matite con gomma applicata all’estremità? La stampante dell’Università di Cambridge funziona con lo stesso principio. Da un lato scrive normalmente e dall’altro cancella ciò che si è appena fissato sul foglio. A differenza della matita però, lo fa in modo molto più profondo e di qualità. I ricercatori promettono fogli nuovamente bianchi come se non fossero mai stati toccati da inchiostro. Questo grazie al laser che viene utilizzato per la cancellazione.
Il laser può infatti cancellare l’inchiostro sviluppando un intenso calore (ma non troppo, altrimenti la carta farebbe una brutta fine), con un’azione mirata, come spiega Julian Allwood, a capo del team Low Carbon Materials Processing Group insieme a David Leal-Ayala. Si tratta di una vaporizzazione istantanea di ciò che il laser stesso aveva precedentemente applicato alla carta. Un primo prototipo utilizzava carta abrasiva, ma così il foglio si assottigliava e rovinava.
Ma come funziona questa stampante inversa? Grazie agli impulsi ultracorti di luce laser verde che vengono assorbiti dal toner allo stesso tempo le fibre di cellulosa vengono “trapassate” senza subire danno dato che vengono percepite come trasparenti dal laser. Un procedimento estremamente rapido che vaporizza lo “sporco” ripulendo tutto per bene. Questo metodo consente di emettere dalla metà al ventesimo di Co2 rispetto al riciclaggio. Non ci sono ancora stime su una possibile commercializzazione, ma non c’è da sperare di vederla nei negozi in tempi eccessivamente brevi.
I commenti sono chiusi.