La gloriosa e storica Encyclopaedia Britannica alza bandiera bianca e annuncia ciò che era chiaro da almeno un anno e mezzo: non ci saranno più versioni cartacee, ma solo digitali. L’ultima edizione in volumi tradizionali risale al 2010, ma sin da subito erano trapelate voci che davano l’enciclopedia britannica come prossima all’abbandono del supporto cartaceo in favore di quello digitale. I motivi sono chiari: la concorrenza delle rivali già digitalizzate o unicamente digitali,Wikipedia in testa, costi spropositati di stampa e spedizione e la necessità di un aggiornamento praticamente in tempo reale, che solo il digitale può offrire. Tutto sommato una decisione condivisibile, che non ha niente a che vedere con l’eterno scontro tra chi preferisce libri cartacei e chi libri digitali.
D’altra parte un romanzo (o un saggio, una raccolta di racconti e così via) è per sempre, una volta pubblicato rimarrà così, salvo piccole revisioni. Ma un’enciclopedia per sua natura è qualcosa che include tutto il sapere possibile e dunque ha senso solo se viene costantemente aggiornata. Con il progresso tecnologico, i tempi di stampa, di scrittura e di ricerca hanno portato l’Encyclopaedia Britannica a rinnovarsi più facilmente e il passo necessario era quello della via digitale.
Come si fa a competere con un gigante come Wikipedia che aggiorna in tempo reale le sue milioni di voci grazie al contributo – tra l’altro volontario – degli utenti? A parte i nostalgici e gli amanti di quella che, in fin dei conti è un’opera d’arte (e di arredamento, per molti…) la maggioranza dei fruitori vuole informazioni attendibili, verificate, confermate e sempre aggiornate. Quindi, Encyclopaedia Britannica dirà addio per la prima volta dal 1768 alla carta.
L’edizione 2010 sarà l’ultima tangibile, con i suoi 32 volumi. quella 2012 sarà solo digitale. Lo ha confermato il presidente di Encyclopaedia Britannica, Jorge Cauz: “L’enciclopedia continuerà a vivere in forme digitali più vive, numerose e grandi“. Belle parole, ma rimangono i fatti concreti ossia che ormai solo l’1% dei clienti optava per la versione cartacea (dal costo di oltre 1000 euro), mentre l’85% del fatturato proveniva già dal digitale con prodotti educativi e edizione web da 53 euro all’anno di abbonamento.
E forse per addolcire un po’ la pillola, Encyclopaedia Britannica ha deciso di offrire per una settimana l’accesso al sito in modo totalmente gratuito. Servirà per salvare la baracca? Di certo l’impegno di personale per la stesura di articoli e per le ricerche non solo non diminuirà ma anzi sarà ancora più importante vista la necessità di un aggiornamento costante e tempestivo. Una bella sfida, che aumenterà la concorrenza a tutto vantaggio degli utenti finali.