James Cameron scenderà dopo mezzo secolo verso la Fossa delle Marianne ossia il punto sottomarino più profondo del globo a quasi undici chilometri sotto la superficie. Il regista di Avatar e di Titanic sta organizzando un’impresa da record davvero epica e entusiasmante, soprattutto se si prende in considerazione un particolare non indifferente: scenderà completamente solo, a bordo di uno speciale sottomarino hitech realizzato per l’occasione e che utilizzerà tecnologie sperimentali e innovative. Sfrutterà questo tentativo per realizzare diversi filmati in alta definizione (e in 3D?) di uno dei luoghi più misteriosi del pianeta. Qui sopra e dopo il salto, due video sull’impresa e sull’attrezzatura utilizzata.
James Cameron ha ufficialmente annunciato in video che tenterà l’immersione verso il fondale oceanico più profondo al mondo. La Fossa delle Marianne è infatti situata a nord-ovest dell’oceano Pacifico, a 11° 21′ nord di latitudine, e 142° 12′ est di longitudine, in prossimità delle Isole Marianne e non distante dal Giappone e raggiunge la profondità di quasi 11 km. La stima è di 10.994 metri sotto la superficie, anche se le misurazioni tollerano uno scarto di 40 metri in difetto o in eccesso. Nessun essere umano è sceso così in basso dal 1960.
E James Cameron lo farà da solo, un’impresa ovviamente inedita e decisamente rischiosa, che non ferma però il regista americano, grandissimo appassionato del mare e dei suoi misteri. Come non ricordare il filmato iniziale di Titanic, con le immagini vere del relitto del transatlantico effettuate proprio da un sommergibile? Ma Cameron vuole puntare all’obiettivo più alto (anzi, profondo) ossia la “Mariana Trench” il cui punto più basso potrebbe contenere tutto l’Everest e lasciare ancora 2.146 metri di acqua sopra la vetta.
James Cameron tenterà l’impresa a bordo di un sottomarino costruito ad hoc per poter reggere l’enorme pressione di undici chilometri di acqua. Si chiama Deepsea Challenger e potrà accogliere il regista (in appena 1 metro di larghezza) che da un lato lo piloterà e dall’altro comanderà un parterre di quattro videocamere HD per catturare le profondità in alta definizione e molto probabilmente anche in 3 dimensioni. La riserva di ossigeno gli permetterà di restare per sei ore immerso, ne impiegherà circa due per raggiungere il punto di più basso. Il batiscafo Trieste, ossia la prima missione a conquistare la Fossa delle Marianne, ne impiegò sei.
L’aria all’interno del sommergibile sarà mantenuta a una pressione costante, la forma del sottomarino è sferica, la più resistente possibile. Un sistema di raccolta dell’umidità eviterà di formare condensa (per via del respiro) e trasformerà il vapore in acqua da eventualmente bere. All’esterno sarà presente un enorme griglia di LED da oltre 2 metri di lato per illuminare fino a 30 metri di acqua (che a 11 km di profondità è nera totale). Sarà un’occasione imperdibile anche per osservare la fauna del fondale. Il tenente di vascello Don Walsh e lo scienziato Jacques Piccard a bordo del Trieste, il 23 gennaio 1960, osservarono gamberetti, sogliole e platesse lunghe circa 30 centimetri e diverse forme di diatomee. Infine una curiosità sull’alimentazione del sottomarino: se ne occuperà una batteria agli ioni di litio paragonabile a quella della nuova Toyota Prius.
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