Dopo la retata dell’FBI, Megaupload è dunque morto e sepolto. In attesa di rivederlo emergere dalla terra come uno zombie, è possibile avvalersi di tanti altri servizi molto comodi, utili e soprattutto gratuiti per il file sharing. Abbiamo scritto scambio di file illegali? No, abbiamo scritto file-sharing, ossia di condivisione di documenti di vario formato – foto, video, cartelle, programmi – e di varia dimensione sulla quale natura e sul contenuto dipende dalla volontà dell’utente stesso. Quali sono dunque i servizi alternativi e gratuiti a Megaupload utilizzabili fin da subito, almeno fino a quando non chiuderanno mestamente, come da minaccia delle autorità americane?
Megaupload è caduto sotto l’attacco organizzato dell’FBI che in una sola retata ha messo
offline il portale e ha arrestato il fondatore e i soci confiscando tutto il patrimonio degli stessi. Un’azione avvenuta sull’onda emotiva dell’
approvazione delle proposte di legge SOPA e PIPA che, per altro, sono state
poi rinviate a data da destinarsi. La protesta della rete è servita, ma non a salvare Megaupload e anche ovviamente
Megavideo ossia il portale di
streaming. Un colosso da 50 milioni di utenti al giorno che accalappiava qualcosa come il 5 per cento di tutto il traffico della rete, per la rabbia delle etichette e le major.

Megaupload riposi in pace dunque, nonostante sembra si provi a rimettere online il portale sotto altro nome, diversi utenti hanno tra l’altro pagato per i servizi
premium e ora si trovano con un pugno di mosche. Come andare a ovviare a questa mancanza con siti e portali alternativi. La prima risorsa che viene in mente è quella dei servizi di
condivisione file dei grandi nomi della rete. Dunque
SkyDrive di Microsoft che mette a disposizione una massiccia capacità (25GB) per tutti i possessori di utenze Live,
gratis. Uno dei servizi di
cloud computing più gettonati è
Dropbox con 2 GB di storage gratis e un ampliamento abbastanza economico con 50GB a 10$/mese o 100GB a 20$/mese;
la sua alternativa è Box.com con 5GB gratis e condivisione file di massimo 25MB.
Amazon cloud Drive regala 5GB ma può essere ampliato a 20GB per solo un dollaro a a GB all’anno; l’unica pecca è che per condividere file si deve condividere la
password.
Yousendit mette sul piatto 2GB di spazio condivisibile solo via email e solo per cinque volte al mese senza pagare.
Minus è uno dei portali più in crescita visto che offre ben 50GB di spazio gratis e condivisione fino a 2GB, niente male. Prima di passare ai servizi molto vicini come filosofia a MegaUpload e dunque tra i primi che potrebbero cadere sotto i colpi della autorità,
segnaliamo MediaFire che si può salvare grazie alla sua filosofia di “insabbiamento” ossia di
cancellazione dei file dopo un tot di tempo, potrebbe essere proprio questo a salvarlo. Costa 9 dollari al mese altrimenti sono offerti
upload da 2GB al mese.

Tra i prossimi servizi che rischiano grosso ma che per ora sono ancora a disposizione degli utenti troviamo
RapidShare, che non pone limite ai file da condividere, visto che poi vengono cancellati dopo un tot di tempo (come Mediafire), ma che è tra i primi posti della lista delle autorità visto il grande traffico di file coperti dal
copyright,
stesso dicasi per FileSonic (che ora si è auto-castrata proprio per evitare grane),
FilePost,
Fileserve,
Deposit Files oppure
WUpload. Infine un aggregatore di servizi di file sharing ossia
Multiupload.com.