Come ampiamente preannunciato, il quotidiano francese La Tribune ha pubblicato ieri l’ultima edizione cartacea e ora sopravviverà solamente online. Una delle più importanti testate economiche europee è stata praticamente obbligata alla decisione vista la grave situazione finanziaria in cui latita. Con una prima pagina nera a lutto e un annuncio poi abbastanza poco drammatico – “La Tribune vi saluta” – è stato così stampato l’ultimo cartaceo. Tutta la redazione rimasta dall’ondata dei licenziamenti ora continuerà a contribuire agli articoli con le edizioni online, ben più economiche da sostenere. Quanti giornali seguiranno nei prossimi anni?
Caduta in una crisi profonda, con grandi difficoltà finanziarie tanto da aver costretto a instaurare un’amministrazione controllata – come per altro la Kodak, che ha recentemente alzato bandiera bianca chiedendo il fallimento e cercando di salvare il salvabile – La Tribune ha scelto una scenografica veste tutta nera per annunciare l’ultimo numero stampato del giornale. In bianco, a contrasto, il saluto di tutta la redazione.
La Tribune chiude ufficialmente l’edizione cartacea dopo 27 anni di uscite quotidiane. Come annunciato da tempo, l’amministrazione controllata ha chiuso la stampa e si concentrerà unicamente sulla versione online. Sin dal 2007 si era prospettata la difficile continuazione dell’edizione stampata, con la copertina che potete ammirare qui sotto e che ora echeggia come una profezia assai precisa e aderente alla realtà.
La scelta del nero, come accennavamo prima, è stata proposta per simboleggiare la tristezza dei redattori che vedono così spegnarsi lo sbocco nelle edicole limitandosi unicamente a quello della rete. Dove i costi sono nettamente minori, ma dove la concorrenza aumenta in modo esponenziale e dove cala la considerazione, inutile nasconderlo, visto che ancora molti organi ufficiali (partner commerciali, grandi società…) donano maggiore prestigio alla carta stampata rispetto al web.
Quale sarà il futuro di La Tribune? Dopo un valzer di proprietari dal 2008 a oggi, probabilmente si cercherà una nuova stabilità con il gruppo France economie regions che lo rileverà insieme alla partnership di Hi-Media, come stabilito dal Tribunale del commercio di Parigi.
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