Al CES 2012 non poteva mancare il momento più imbarazzante ed è stata proprio una delle società americane più importanti a cadere nella trappola: Intel. Durante il keynote al Consumer Electronics Show il vicepresidente della società, Mooly Eden, ha preso il volante in mano e si è esibito in una dimostrazione dal vivo di un gioco riprodotto da un Ultrabook nuovo di pacca, mosso da un processore Ivy Bridge a 22 nanometri. Quale migliore prova sulla bontà di una CPU se non un gioco di ultima generazione (F1 2011), che assorbe e succhia risorse come non mai? E in effetti filava bene, anche se dopo qualche secondo qualcosa non tornava ai presenti.
Le mani del buon Mooly muovevano il volante, ma – come potete constatare voi stessi guardando il filmato qui sopra – le rotazioni non corrispondevano effettivamente agli spostamenti dell’automobile sullo schermo. Insomma, c’era una percepibile differenza tra gli input e il gioco stesso. Cosa stava succedendo? I presenti mormoravano, era chiaro che stavano vivendo il momento più imbarazzante del CES 2012. Stretto alle corde, Eden ha confessato.
Il gioco non era infatti controllato da lui e dall’Ultrabook sul palco quanto da un computer nascosto dietro le quinte, che mandava le immagini al portatile e dunque al grande schermo proiettato e visibile a tutti i presenti. Ma per quale motivo il controller era così asincrono rispetto ai movimenti? Non era possibile che il volante controllasse il computer dietro le quinte. E infatti è arrivata la figuraccia bis visto che la giustificazione avanzata da Eden era solo un’ennesima bugia: in realtà era un filmato pre-registrato, come dimostrato dalla barra di controllo che si può osservare a inizio video, nientemeno quella del popolare software VLC.
Ed ecco dunque la terza spiegazione con la confessione finale di aver mandato in riproduzione un filmato registrato però da un Ultrabook effettivamente con processore Ivy Bridge e DirectX 11. Ma perché si è utilizzato questo stratagemma di bassa lega, per altro non riuscito? “Per velocizzare l’evento“, promettono da Intel che confermano che tutto funziona alla perfezione. Sarà anche così, ma risulta difficile crederlo, visto il teatrino che si è messo su a Las Vegas.
Nel frattempo Intel deve vedersela con un’altra ondata di critiche e di commenti poco entusiasti con il nuovo processore Intel Medfield che ha debuttato nel mondo mobile su smartphone come Lenovo K800 e su tablet (vedi su) concettuali. E’ ancora un single-core, da 1.6GHz che deve vedersela in un mondo popolato da mostri a quad-core o addirittura a cinque come Nvidia Tegra 3 che si avvale di uno virtuale.