Il social network Google+ inaugura la funzionalità di riconoscimento facciale (Find My Face) grazie a un’apposita applicazione che permette di riconoscere facilmente e con precisione i volti delle persone nelle foto e così di associarle alle pagine personali degli stessi. La creatura di Mountain View va ad accordarsi a Facebook con una medesima funzionalità che promette però di essere criticata per lo stesso motivo che ha coinvolto anche il portale di Mark Zuckerberg. Stiamo parlando della privacy degli iscritti.
Il motivo è molto semplice: potenzialmente la tecnologia di riconoscimento facciale potrebbe andare ad associare automaticamente a ogni foto tutti gli iscritti dotati di un’immagine frontale di una certa qualità. Tuttavia, fin dove si spingerà nel rispetto della privacy? Dovrebbe valere la regola della richiesta di consenso.
Consenso da chiedere ovviamente sia a chi carica la foto sia soprattutto a chi viene riconosciuto all’interno degli stessi scatti. Ai tempi, Facebook era stata indagata per questo dalla Commissione Nazionale dell’Informatica e delle Libertà (CNIL) della Germania.
Per questo motivo, Google+ permette l’attivazione del riconoscimento facciale – chiamato Find My Face – solo dietro permesso dell’utente. E di default questo comando è disattivato. Per chi volesse attivarlo si dovrà attendere qualche giorno, ma presto sarà accessibile a tutti.