C’è ancora la Cina dietro gli attacchi hacker verso ONU e governi, come denunciato dalla società McAfee: l’azienda tra i leader nel settore della sicurezza informatica ha rilasciato un report a proposito di un cyberattacco di massa a danno di 72 obiettivi sensibili. Tra questi, si possono trovare nomi celebri come l’Organizzazione delle Nazioni Unite, i Governi di USA, Canada, Sud Corea, India, Taiwan e Vietnam e importanti enti come il Comitato Internazionale Olimpico (Cio), l’Asean (associazione degli stati del sud-est asiatico), agenzie antidoping e società vicine alla Difesa e in ambito tecnologico.
Tutte tracce che portano verso un unico colpevole, secondo molti, ossia la Cina, che avrebbe interesse a danneggiare questi obiettivi sia per lontananza “politica” sia per ragioni economiche. Di più: sarebbe un piano organizzato direttamente dal governo.
Dopo il lungo affaire Cina vs Google, con implicazioni a livello globale, Pechino ritorna suo malgrado nuovamente in auge in merito all’Operazione Shady RAT, iniziata nel 2006 e proseguita fino all’apice, nel 2008, con l’attacco contro l’ONU. Spesso e volentieri le intrusioni duravano a lungo, sfruttando falle nei sistemi di sicurezza.
Il 2011 sarà probabilmente ricordato come l’anno dei cyberattacchi a iniziare da quello al Playstation Network poi preseguito anche in Italia con le azioni di Anonymous e LulzSec. Mancano ancora diversi mesi alla fine dell’anno, cosa ci attenderà?
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