Ricordate la vicenda di Mamma Jammie Thomas-Rasset? E’ la famosa donna colpevole di aver scaricato musica illegalmente tramite p2p (peer-to-peer) attraverso Kazaa per un totale di 24 canzoni. Per questo fu condannata a una multa spaziale di 1.5 milioni di dollari. Oggi la somma è stata ridimensionata e, pur rimanendo altissima, scende a 54mila dollari. Sarà la fine di questa querelle che ha reso Jammie uno dei personaggi (suo malgrado) simbolo dei servizi oltre il limite del regolamento, su Internet?
Difficile dirlo, probabile ipotizzare che la vicenda giudiziaria continuerà. Il giudice federale Michael Davis ha definito la multa di 1.5 milioni di dollari come assurda e esagerata, semplicemente incostituzionale. Tuttavia una somma di 2.250 dollari a brano, per un totale di 54.000 canzoni è più ragionevole per l’autorità statunitense.
La storia di Jammie Thomas-Rasset è presa a simbolo per la lotta contro la pirateria online e così se Kazaa è stata multata e ridimensionata, milioni di persone hanno e continuano a scaricare tonnellate di mp3 in modo illegale, la signora è stata sacrificata come un capro espiatorio.
Se Jammie non si fermerà, difficilmente anche la RIAA (Recording Industry Association of America) considererà soddisfacente la richiesta di 54.000 dollari. Recentemente gli USA hanno promosso lo stop graduale alla connessione per gli scaricatori di musica.
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