Come è avvenuto l’attacco hacker dei LulzSec a danno di The Sun e soprattutto di Rupert Murdoch dato addirittura come suicida sulle pagine digitali del suo giornale? Lo racconta The Guardian che ha scoperto che i cybercriminali si sono intrufolati sfruttando, come sempre, la barriera protettiva più debole. In questo caso un gruppo di server poco curati e considerati, destinati a pagine secondarie dell’impero della News International, branchia inglese della News Corporation.
Periodo difficile per Rupert Murdoch, che ieri era presente per la convocazione davanti al parlamento inglese con tanto di tentativo di tortata di schiuma da barba in faccia e difesa ninja della moglie. Poche ore prima era stato dato per morto online.
La beffa risiedeva nel fatto che la bufala era stata pubblicata nientemeno che su uno dei suoi giornali, la versione online del quotidiano britannico The Sun. L’attacco era stato opera del gruppo dei LulzSec, con il vecchio metodo del redirect.
Per farlo, non è servito far altro che individuare il server più debole e meno protetto: in questo caso una macchina dedicata ad articoli di poca importanza e voilà, penetrando da quella piccola breccia hanno avuto accesso al network intero. Hanno realizzato l’articolo, inserito una porzione di codice JavaScript nel box delle breaking news con redirect automatico. In seguito si è deviata la navigazione sulla pagina Twitter di LulzSec.
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