L’AgCom (Autorità di Garanzia per le Comunicazioni) è stata al centro di un attacco hacker vecchio stile ieri: nessuna intromissione nei database né furti di informazioni sensibili quanto una marea di accessi e di clic che hanno mandato i server in tilt e il sito ufficiale in down per diverse ore. Per che motivo? Gli Anonymous, che hanno caldeggiato quest’azione di gruppo, hanno mosso la rivolta del web contro la nuova normativa per i diritti d’autore, che va a punire gli spazi online che non la rispettano con una “disattivazione” rapidissima. Una soluzione che spaventa chi non rispetta il copyright, ma che potrebbe avere altre conseguenze.
L’attuazione del provvedimento che il 6 luglio regalerà a AgCom un potere non indifferente sulla rete, visto che potrà attuare un controllo e una successiva azione rapidissima contro tutti quegli spazi che non rispettano il diritto d’autore. Un “potere” che ha spaventato il web.
Non si creda che il provvedimento non piaccia solo agli hacker e ai possessori di forum che facilitano la fruizione di contenuti che vanno contro il copyright. Già perché tra le fazioni avverse a questa decisione ci sono autorità molto importanti come Altroconsumo, Agorà digitale, Adiconsum, Assonet e Assoprovider.
Il motivo è molto semplice (e condivisibile) visto che questo potere fornisce all’AgCom uno spettro d’azione forse troppo elevato e c’è il timore che ogni tanto si cali troppo la mano, dato che non è richiesto il passaggio attraverso le autorità giudiziarie. Tuttavia l’AgCom avvertirà il sito incriminato prima di renderlo irraggiungibile – e durante tutto l’eventuale procedimento ambo le parti comunicheranno – e dunque si dovrebbero evitare allarmismi esagerati.