Il social network decaduto, la peggiore scommessa di Rupert Murdoch, la vittima sacrificale di Facebook. Myspace può essere chiamato in tanti modi. Di certo da oggi sarà conosciuto come il portale costato una cifra considerevole, di 580 milioni di dollari proprio dalla News Corporation del tycoon australiano e venduto per “soli” 35 milioni alla Specific Media. Ormai schiacciato irrimediabilmente dalla concorrenza, pur avendo offerto, ai tempi, una personalizzazione, una qualità di servizi e una popolazione notevole, MySpace è davanti a un bivio: social network dichiaratamente “di nicchia” e piccolo rilancio oppure la fine?
Di certo se una società come Specific Media ha investito 35 milioni di dollari per acquistarlo, significa che qualcosa in mente c’è, altrimenti non si comprenderebbe una somma comunque di un certo livello per un portale sempre meno utilizzato, di sicuro sparito dalle cronache.
Murdoch ci aveva creduto e aveva speso con la sua News Corp ben 580 milioni di dollari, per altro nel 2005, poi è arrivato Facebook e, zitto zitto, ha cavalcato l’onda e le inspiegabili leggi del web diventando una creatura da un miliardo di dollari.
Ora cosa succederà con MySpace? Sarà dimezzata la forza lavoro, probabilmente si continuerà a puntare su Facebook Connect per permettere un accesso easy, sfruttando i rivali e magari si offrirà qualcosa di veramente originale. Altrimenti sarà solo una rapida discesa verso l’abisso. Un piede è già oltre la voragine.
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