Sembrava che Apple iCloud dovesse essere un servizio prettamente musicale, invece ieri sera al keynote del WWDC 2011 di San Francisco abbiamo assistito allo svelamento di un progetto molto più ampio e ben strutturato. Come funziona questo cloud service? Prende in considerazione non solo i brani musicali, ma anche e soprattutto tutti gli altri documenti prodotti, scaricati, modificati e conservati sulla memoria del proprio dispositivo. L’uso di iCloud è completamente gratuito e permette una sincronizzazione piena e multi-device da qualsiasi altro dispositivo con sistema operativo iOS connesso.
Se ad esempio si crea un documento testuale con Pages, Numbers e Keynote oppure si effettua l’editing di una foto, tutte le modifiche vengono automaticamente salvate su iCloud per essere così consultate in tempo reale da un’altro dispositivo con sistema operativo iOS connesso a Internet.
Le funzionalità di iCloud si aprono così agli sviluppatori che potranno sfruttare le API per introdurre il servizio all’interno di applicazioni. Photo Stream è la piattaforma che accoglie le foto salvate per essere aperte istantaneamente senza fili ovunque e in qualsiasi momento, con dispositivi compatibili. Fino a un massimo di 1000 foto.
Per quanto riguarda la parte musicale, tutti i brani scaricati da iTunes su uno dei dispositivi della costellazione iOS saranno immediatamente sincronizzati per diventare disponibile a tutti gli altri. E come vi abbiamo raccontato stamattina, si può anche pensare ai brani non derivanti dallo store ufficiale grazie a iTunes Match.
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