Google avrebbe evaso tasse per 3.4 miliardi di dollari negli ultimi cinque anni: è questa l’accusa lanciata da un’inchiesta del Sunday Times che sta ancora rimbombato per tutto il mondo. La denuncia è di quelle forti, un pericoloso segnale che qualcosa si sta muovendo intorno al colosso californiano di Mountain View, sotto l’occhio delle autorità britanniche per comportamenti scorretti. Secondo quanto raccontato dal quotidiano inglese, Google avrebbe evitato di pagare tasse per 3 miliardi di sterline (anche in altri paesi) con un gioco di scatole cinesi e una rete societaria che andava a sfruttare le facilitazioni dei paradisi fiscali.
Insomma è sempre la stessa storia con la grande società o il grande singolo che vanno a dislocare i propri fondi in paesi particolarmente convenienti come ad esempio, in questo caso, le Bermuda. In tal modo pur operando di fatto in una nazione con regime fiscale tradizionale, si evita di sborsare somme ingenti allo stato.
In questo caso Google avrebbe evitato di pagare 3.4 miliardi di euro in tasse nel Regno Unito, Irlanda e Paesi Bassi negli ultimi cinque anni. Da quei paesi tutto passava nelle Bermuda e in tal modo dei 2 miliardi di ricavi per le pubblicità annui ne versa soltanto 3 milioni nelle casse inglesi.
Si tratta di un’accusa pesante che va a minare ovviamente non soltanto il benessere economico di Google (che per altro è in ottimo stato di salute, vedi Youtube) quanto la reputazione di una società che si è sempre distinta per una certa correttezza. Si attendono risposte ufficiali.
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