Digital Divide: il ministro Romani punta sulle reti di nuova generazione

Il ministro Paolo Romani ha puntato tutto sulle reti NGM di futura generazione per superare l’ostacolo sempre spinoso del digital divide: stiamo parlando del divario nella possibilità di fruizione delle tecnologie legate soprattutto alla rete e ai suoi servizi. Ma cosa sono queste reti NGM e perché il ministro Romani crede così tanto in questa tecnologia? NGM è acronimo di next generation network ossia rete di prossima generazione sempre più veloce, sicura e performante. Affinché tutto ciò diventi possibile sarà necessario un profondo investimento statale e degli operatori. Ce la farà l’Italia a colmare il gap?

L’Italia ha bisogno di una connessione Internet diffusa come si deve, non può continuare a sopravvivere in questo stato semi-comatoso da zimbello d’Europa, dietro a nazioni che ci irridono con i loro dati in continua crescita. E’ vero, pure noi si cresce, ma non abbastanza.
 
Lo sa bene il ministro che ha snocciolato i numeri ufficiali su Digital Divide e Banda Larga con un -30% nell’ultimo anno e mezzo nel divario e -2.8 milioni di utenti impossibilitati ad accedere alla banda larga. Secondo Romani però, l’Europa dipinge un’Italia troppo arretrata rispetto alla realtà.
 
Ok, ma oltre alle parole servono i fatti e così ecco la società operativa NewCo che riceverà 8 miliardi di euro per collegare almeno la metà della popolazione a 100 mega. Si spera non siano sempre i soliti cittadini delle zone già copertissime… Insomma chi non è d’accordo alle reti NGM, l’importante è poterne fruire sul serio (prima o poi) in modo capillare.

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