Mark Zuckerberg esulta: la paternità di Facebook resta sua dopo il mancato (ennesimo) assalto dei gemelli Winklevoss che hanno portato in tribunale il miliardario classe ’84 cercando di far valere le loro ragioni. Quali? Quelle di legittimi co-fondatori e dunque co-proprietari del social network da ormai oltre 600 milioni di iscritti. Tyler e Cameron erano tra le varie cose anche due personaggi importanti del film premio oscar The Social Network che ha raccontato proprio la nascita di Facebook.
La corte d’appello americana ha così bocciato il ricorso presentato dai gemelli Tyler e Cameron Winklevoss contro Mark Zuckeberg che era stato accusato di aver rubato loro l’idea per il social network delle meraviglie. In realtà la corte aveva già dato parzialmente ragione ai due gemelli.
Nel 2008 Mark Zuckerberg si è visto costretto a versare una somma di 65 milioni di dollari nel conto in banca dei due Winklevoss come riasarcimento per le proprietà intellettuali “derubate” tuttavia capirete bene che 65 milioni sembrano tantissimo, ma sono un’inezia davanti ai miliardi di dollari di valore di FB.
E’ arrivata però la parola “fine” alla disputa col giudice che chiude formalmente questo caso affermando che quanto patuito all’epoca era legittimo. Si metteranno il cuore in pace i due Winklevoss? In ballo c’è ancora la questione di Paul Ceglia che rivendica il 50% di Facebook per via di un finanziamento concesso a un allora giovanissimo Zuckerberg…
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