Il WiMAX in Italia è stato un fuoco di paglia senza futuro nonostante il grande clamore generato al momento della battaglia delle aste sulle frequenze? La storia conferma, tuttavia c’è una società che prova a riportare in vita questa tecnologia mai attecchita, stiamo parlando di Linkem che recentemente ha noleggiato un numero importante di licenze per la diffusione del segnale, accorpando la sezione dedicata di Retelit e ottenendo i diritti d’uso delle licenze per conto di Telecom Italia. Il risultato lo vedete nell’immagine qui sopra, dietro il logo: una rete (quasi) nazionale di copertura broadband senza fili.
Ma l’Adriatico non me lo ricordavo così prepotentemente dentro la pianura Padana, eh si, mancano all’appello Marche e Emilia Romagna (oltre che Valle d’Aosta) in quella sorta di riunificazione dell’Italia alla garibaldina in cui si sta impegnando Linkem per la causa WiMAX.
L’investimento è pesante con 5.5 milioni di euro con rate annuali da 2.3 milioni annui per nove anni, Linkem si è assicurata l’uso delle reti WiMAX di Retelit per stendere i tentacoli su tutto il nord Italia. Inoltre ha bruciato sul traguardo Aria per acquisire il diritto di sfruttare le licenze Telecom Italia su Centro-Sud e Sardegna.
La proposta è quella di offrire canoni d’abbonamento da 20 a 45 euro per sfruttare la rete WiMAX senza fili e andando soprattutto a coinvolgere le zone non coperte dall’ADSL. Vediamo come andrà a finire, nel frattempo rimangono le spese altissime per le licenze poi mai veramente sfruttate: 23 milioni di euro da Retelit e 13 milioni da Telecom Italia.