Di sensori RFID si parla ormai da tempo sebbene poi il loro utilizzo quotidiano non abbia incrociato troppo le nostre vite; bisogna invece considerare che questa tecnologia non risulta poi così costosa come negli anni passati e che, soprattutto, potrebbe essere usata per arrivare in soccorso laddove ce ne sia necessità.
L’esempio più classico che si porta quando si parla di RFID è quello delle spiegazioni al museo con teche dotate di sensori RFID, avvicinando il nostro device (o preso in noleggio al museo) si possono ascoltare le spiegazioni inerenti l’opera che si sta osservando. Analogamente a questo concetto presentiamo qui un concept che basandosi su sensori RFID posizionati nelle confezioni degli alimenti possa comunicare con le persone cieche proprio in fase d’acquisto.
Non è uno scenario inimmaginabile, al contrario molto concreto. Immaginate di portare al collo Love Card (questo il nome assegnato al concept), avvicinarvi ad un banco di prodotti e ricevere notifica sul contenuto dello stesso, sia nel nome del prodotto che in eventuali informazioni relative ad ogni singola confezione (scadenza, peso..) oltre che ovviamente al prezzo. Non improbabile e non impossibie ma soprattutto una via tecnologica percorribile per dare indipendenza alle persone afflitte da cecità.
Come ricordato più volte Love Card “esiste” solo allo stato di concept e non se ne conoscono i dettagli tecnici così come ignoti gli eventuali tempi di realizzazione e produzione ma di certo un interessante progetto che potrebbe servire da spunto per giovani (e non) designer e produttori di hardware.
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