Lo Shuttle Discovery ha compiuto l’ultimo volo e nella “stiva” porta con sé un contenuto altamente tecnologico come un astronauta robot umanoide R2 e il modulo Leonardo prodotto in Italia. La ventisettenne navetta spaziale sarà la terzultima prima della fine del progetto Shuttle e dunque sarà ricordata nella storia per quest’ultima missione diretta versa la Stazione Spaziale Internazionale ISS. E’ la veterana degli Shuttle con 38 voli andati a buon fine e con la STS133 ha lasciato il Kennedy Space Center di Cape Canaveral senza problemi, mettendo a segno diversi record.
La prima missione della navetta Discovery, la STS41D, è avvenuta infatti il 30 maggio del 1984 con tre satelliti per la telecomunicazione da mettere in orbita, la ISS ancora non esisteva né tantomeno i robot umanoidi come R2 che rimarrà sulla stazione per aiutare il personale umano.
Robonaut2 è nato dalla collaborazione tra Nasa e General Motors per compiti impegnativi o troppo pericolosi per gli astronauti in carne e ossa. Il lancio dalla Florida è avvenuto con sei astronauti americani: Steve Lindsey. Nicole Stott, Eric Boe, Alvin Drew, Michael Barratt e Steve Bowen che era già presente nella scorsa missione e sostituirà il maldestro e sfortunato Tim Kopra infortunatosi in bici
Toccherà poi allo Shuttle Endeavour il 19 aprile con l’astronauta italiano Roberto Vittori (che incontrerà Paolo Nespoli già in orbita) e l’ Atlantis il 28 giugno, poi addio Shuttle per sempre. Discovery rimarrà in orbita per 12 giorni e con due passeggiate spaziali aggancerà il modulo Leonardo (per lo stoccaggio). Ecco un progetto di modulo gonfiabile di possibile futuro impiego.
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