Android nello spazio, questa volta però quello vero e non quello dell’esperimento a 30.000 metri d’altitudine con sette smartphone appesi a palloni aerostatici. Il nuovo interessante progetto è stato promosso infatti dall’azienda britannica SStl per confermare che basta un cellulare intelligente di medio range e medio prezzo per governare e gestire adeguatamente un satellite di basso costo. Così l’OS di Google sarà a bordo di una piccola sonda che graviterà intorno al pianeta per scattare immagini della Terra in volo orbitale inviando tutti i dati al suolo sfruttando soprattutto la potenza del dispositivo. Ecco tutti i dettagli di questa prova tecnologica di grande spessore.
Android è già finito nello spazio vicino un paio di volte: la prima con un Google Nexus One a bordo di un razzo che ha compiuto una parabola ad altitudini elevate e a grandissima velocità; la seconda con sette palloni aerostatici che hanno superato quota 30.000 metri (ecco foto e video).
La società britannica SStl vuole provare a dimostrare la tesi del primo esperimento ossia che uno smartphone può comandare un satellite senza problemi, visto che la stragrande maggioranza degli strumenti orbitanti è assai datata e con processori di scarse performance.
Secondo quanto raccontato dalla BBC (vedi fonte) sarà scelto uno smartphone Android con prezzo sotto i 350 euro che potrà scattare immagini della Terra e raccogliere dati importanti grazie all’OS open source. In tal modo forse si potrà rivedere parte della strategia spaziale commerciale.
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