Apple ha rimosso l’applicazione Wikileaks dopo poche ore dal debutto sull’App Store di iTunes: ancora una volta è incredibile come Cupertino presti più attenzione al secondo filtro che al primo, scoprendo con colpevole ritardo software che non avrebbe desiderato veder approvate. In realtà il motivo della rimossione dell’app del portale di Julian Assange non dovrebbe esser dovuta dai contenuti scomodi che ospita, quanto per il prezzo che comporta – 1.49 euro – utili a supportare organizzazioni sulla democrazia online ma che cozzano contro la gratuità delle stesse info online.
Attendevamo questa notizia, Wikileaks è al centro dell’occhio del ciclone online e una sua applicazione approvata su App Store di iTunes era poco pronosticabile avesse una vita duratura. E infatti eccola già espulsa dallo store di contenuti per iPhone, iPod Touch e iPad.
Wikileaks App costava 1.49 euro dei quali circa 80 centesimi andavano a supportare le organizzazioni per la democrazia online. Sul web, Julian Assange ha invece diffuso tutte le informazioni in modo gratuito, nonostante le varie difficoltà poi emerse.
La notizia della “scomparsa” dell’app è stata diffusa dal suo stesso creatore, Igor Barinov, ma non è stata ufficializzata la motivazione che ha fatto scattare la mannaia. Ecco la nostra selezione delle applicazioni rimosse e censurate da Apple, perché troppo offensive.