Google è sotto indagine da parte dell’Antitrust europea: la Commissione dell’UE sta studiando eventuali comportamenti non corretti da parte di Big G in merito alla gestione del sistema di ricerca. La sostanza è questa: la posizione nel Vecchio Continente è dominante e Mountain View sfrutterebbe questo suo potere per promuovere determinati servizi e per scoraggiare la concorrenza sui siti che ospitano le loro pubblicità ad appoggiarsi ad altri fornitori. Cosa capiterà? La Commissione invierà responsabili a raccogliere testimonianze di produttori hardware e sviluppatori software e applicazioni per riuscire a comprendere se si sono verificate pressioni per imporre un determinato servizio.
La Commissione Europea vuole garantire una giusta concorrenza e in questo senso sta indagando su Google per verificare se si sono verificati episodi di pressioni e di procedure non corrette. E’ vero che Big G ha creato una corsia preferenziale per i servizi interni? E fin dove questa politica passa dal diventare condivisibile a poco convincente?
La Commissione studierà le segnalazioni su possibili abbassamenti del ranking dei risultati per servizi e portali online che mal si sposano con quelli proprietari. Quali? Foundem, ejustice e Ciao (di Microsoft) che nella scorsa estate avevano evidenziato il crollo nel posizionamento in merito a prodotti sulle ricerche nazionali.
Come in passato, Google si è dimostrata collaborativa e aperta a fornire le informazioni richieste, come nel caso di Google Street View che anche in Italia è imperversato qualche tempo fa dopo esser scoppiato in tutta Europa con vigore. Tempo fa anche Google Books era andato sotto indagine.
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