Greenpeace rilascia la sua classifica, ormai un appuntamento fisso che dà i voti alle grandi società dell’hitech giudicando il loro impegno nell’ecologia: sia durante la produzione e quindi con materiali utilizzati sia alla fine della vita dei device, come vengono smaltiti? E gli stabilimenti, sono in linea con gli standard moderni? Tutti questi quesiti aiutano a raggiungere un determinato voto in decimi. In testa alla classifica, lanciata verso il 10, troviamo Nokia, tallonata da una sorprendente Sony Ericsson. Le sorprese dietro: sprofonda Microsoft mentre Nintendo non riesce proprio a risollevarsi dal baratro in cui giace da tempo.
L’Eco-guida di Greenpeace (che crede in un futuro veramente rinnovabile) vede al top-flop ossia alle ultime tre posizioni della classifica tre realtà di primo livello come la giapponese Toshiba a 2.5, il colosso Microsoft e soprattutto i nipponici di Nintendo che latitano addirittura sotto i due punti.
Discorso diverso per i due Nokia e Sony-Ericsson che volano rispettivamente a 7,5 e 6,9: Greenpeace ha apposto anche la scritta “Chi sarà il primo a raggiungere il verde?“, segno che la perfezione può essere raggiunta. Crollo di Samsung che passa da 6.5 a 5.3 così dietro il duo in testa non c’è nessun’altra società sufficiente.
Nel 5 troviamo HP Hewlett Packard, Philips, Samsung, Panasonic, Motorola, e Sony. Il motivo principale dei cali vistosi di Toshiba, Samsung, Dell, LG e Lenovo sono le presenze di materiali come PVC (cloruro di polivinile) e i BFR (ritardanti di fiamma bromurati).
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