Le imprese spaziali sono da sempre il simbolo del progresso tecnologico, tuttavia molti primati sono stati raggiunti in epoche ormai lontane. E se volessimo stilare una sorta di classifica o meglio ancora una sorta di Olimpiade?
Beh allora non si potrebbe che iniziare dalla gara di durata: qui il vincitore della prova endurance sarebbe senza dubbio Voyager 2 che il 28 giugno scorso ha festeggiato i 12.000 giorni – 33 anni – di permanenza dello spazio.
NASA Voyager 1 e 2 sono stati lanciati in ordine inverso nel senso che la due è la più anziana, sparata nello spazio il 20 agosto 1977, sedici giorni prima della gemella. Ha fotografato da vicino tutti i pianeti più esterni e vivrà fino al 2025 circa, quando le batterie radioattive cesseranno la loro operatività.
La centometrista è invece Helios-B, frutto di una missione USA-Germania dedicata allo studio del Sole, nel 1976 ha raggiunto una velocità di 250.000 km/h, la più alta mai registrata.
Miglior occhio per Mars Reconnaissance Orbiter, la sonda che ha fotografato Marte in ogni angolo (vedi la mappa Microsoft in 3D) grazie all’High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), che distingue particolari da un metro, può percepire le tracce dei rover sulla superficie del pianeta rosso.
Rover più duraturo è Opportunity ammartato il 25 gennaio 2004 e ancora operativo dopo 6 anni e 5 mesi. Pensare che doveva vivere solo 90 giorni! Spirit, il gemello, è stato stroncato dall’inverno marziano, ma se resuscitasse (non è escluso) ruberebbere il record.
Maggior distanza dalla Terra: anche se Voyager 1 è più giovane del due, è molto più veloce e quindi ha coperto più distanza grazie ai fly-by coi vari pianeti. E’ stato stimato si trovi a 114 unità astronomiche (la distanza Terra-Sole, circa 150 milioni di km); Plutone è a 39 U.A. Lascerà definitivamente l’eliosfera e quindi dal sistema solare in cinque anni.