La centrale solare termodinamica di Priolo vicino a Augusta in Sicilia è la prima al mondo in grado di funzionare anche di notte. Il merito non è di un ingegnere o di un ricercatore del giorno d’oggi quanto del lavoro di una mente eccelsa vissuta 2200 anni fa, Archimede!
Quest’innovativa struttura che fornisce d’energia pulita e rinnovabile qualcosa come 4000 famiglie del luogo, si basa infatti sul metodo degli specchi ustori, ma soprattutto su un sistema di tubi per conservare il calore così da poter rimanere operativa anche di notte o in condizioni di cielo nuvoloso. Vediamo come è stato possibile raggiungere questo risultato.
Inaugurata ieri 15 luglio 2010, la centrale solare termodinamica di Priolo è la prima al mondo basata su tecnologia dei sali fusi insieme a un particolare impianto a ciclo combinato. Come le colleghe in California anche questa centrale utilizza l’antico sistema degli specchi parabolici lineari che concentrano la luce verso un punto, in questo caso su un tubo che racchiude olio minerale a lentissima dispersione di calore che confluisce in una caldaia dove l’acqua viene riscaldata trasformandosi in vapore ad alta pressione che a sua volta muove le turbine per la produzione di energia elettrica.
Per la prima volta viene impiegato l’uso di sali fusi ricavati da fertilizzanti, è accompagnata da un ciclo combinato a gas e ha una capacità straordinaria di conservare il calore del liquido attraverso i 5.5 km di tubi così da continuare a produrre energia anche di notte o in condizioni di cielo particolarmente velato.
L’impianto è costato 60 milioni di euro, ha una capacità di 5 megawatt per un totale di 4mila famiglie supportate; il costo per kilowattora è ancora molto alto (5-6 volte rispetto ai metodi tradizionali), ma è alto anche il risparmio di fonti fossili – 2100 tonnellate di petrolio – e di emissione di CO2 per 3250 tonnellate annue.