Si dice che se l’1% del deserto del Sahara fosse occupato da pannelli fotovoltaici si potrebbe creare energia necessaria e sufficiente ad alimentare l’intero pianeta. Forse l’Europa è davvero sul punto di provare a verificare sul campo: è prevista una “colonizzazione energetica” del Nord Africa.
Il secondo deserto più esteso del mondo, il Sahara appunto, sarà presto occupato in una sua piccolissima parte da una consistente centrale di produzione energetica basata proprio sulla sua dedizione al Sole. Lo ha confermato la European Energy Commissioner Guenther Oettinger.
La Oettinger ha affermato che entro i prossimi cinque anni il deserto del Sahara sarà terreno per la costruzione di centrali di produzione elettrica, per sfruttare questo potenziale ancora del tutto inesplorato in Nord Africa dove l’esposizione durante tutto l’anno è ottimale. Solo l’anno scorso era stato definito il progetto Desertec Initiative, più a lungo termine, per i prossimi 40 anni.
La mission è quella di trarre almeno il 20 per cento dell’intera energia per l’Europa da fonti rinnovabili entro il 2020, anche grazie a speciali cavi sottomarini posizionati nel Mediterraneo che non disperderanno (troppa) energia inoltre si sfrutterà il mare stesso con altri impianti. 6500 miglia quadrate di sistemi fotovoltaici e eolici saranno costruiti nel deserto finanziati da aziende europee e dallo stesso governo europeo.