Durante la settimana che sta per concludersi si è tenuto un importante test su Orion. Non si trattava di un lancio vero e proprio della navicella né l’accensione di un razzo vettore. Si è semplicemente – beh, per modo di dire – testato il sistema di sicurezza per l’aborto di una missione.
Al di sopra del White Sands Missile Range il “volo” è durato 97 secondi ma non era presente nessun abnorme razzo visto che non si doveva raggiungere l’orbita terrestre. Il Launch Abort System della NASA ha il compito di separare il modulo Orion da un veivolo di lancio che sta per esplodere, grazie a tre set di razzi. Ha funzionato.
I sistemi di fuga (Escape systems) erano agganciati alle passate missioni come le gloriose Mercury, Gemini e Apollo, ma questa volta per Orion si varia la filosofia, visto che non si lascia il modulo in balia di se stesso, lanciandolo lontano dal mezzo in avaria ma si cerca di disciplinare la planata.
Tre motori a razzo con l’abort motor dal peso di 250.000 kg che spinge la capsula Orion velocissima fuori dalla zona pericolo in 3 secondi, l’attitude control motor del tipo solid rocket engine che permette di controllare la direzione e il jettison motor che eietta il sistema d’aborto dalla capsula. Dopo ciò, tre paracadute fanno gentilmente planare il modulo verso la Terra. Ecco un video, godetevelo finché sarà disponibile