I computer diventeranno così performanti da poter emulare l’attività del cervello umano entro il 2030: in soli 20 anni dunque i PC saranno così innovativi da poter simulare la più prestante e efficiente “macchina” mai prodotta dalla natura. Un’innovazione che avrà implicazioni mediche non solo tecnologiche.
Lo spiega Idan Segev dell’Università Ebraica di Gerusalemme, che al “The Brain Revolution“, tenutosi a Roma per festeggiare i 101 anni del Premio Nobel Rita Levi Montalcini racconta come simulando l’attività cerebrale nella sua totalità si potranno comprendere i motivi e le soluzioni ai danni e alle malattie che colpiscono il nostro cervello.
The Brain Rvolution ha reso omaggio alla Montalcini inoltre è servito per radunare i massimi esperti mondiali di neuroscienze. La festeggiata si è collegata in video ringraziando il Governo per l’evento organizzato. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del supercomputer che simulava la struttura cerebrale diventando potente come quello di un gatto, bene continuando su tale strada si potrà puntare al massimo risultato ottenibile.
Simulare il cervello umano, insomma, con un supercomputer che organizza la corteccia cerebrale in colonne ossia con piccole porzioni da 10.000 cellule ciascuno collegate dalle sinapsi. Il progetto con a capo il professor Segev simulerà il comportamento di 100.000 cellule, 10 miliardi di sinapsi e 4 km di fibre
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