Le stampanti 3D non sono più una chimera ma una solida realtà che sarà presto utilizzata su larga scala in svariati ambiti come ad esempio nella progettazione ma anche nella realizzazione di pezzi pronti all’uso, come nel caso del prototipo della NASA che potrà esser usato nello spazio.
La stampante 3D di cui vi parliamo oggi arriva dall’Italia ed è in teoria in grado di realizzare qualsiasi pezzo tridimensionale in un tempo relativamente breve. Si appoggia al CAD per rendere tangibile il progetto, come raccontato da Blueprint Magazine che ne descrive il funzionamento.
La stampante 3D è guidata da un software CAD installato in un computer adeguatamente protetto. L’armatura si muove di qualche millimetro su un cumulo di una speciale sabbia, con una soluzione con base magnesio, sono effettuati quattro passaggi poi lo strato si asciuga e si ricalibra,
Il sistema deposita la sabbia e inchiostro inorganico ripetendo il procedimento finché serve. Sostanzialmente si riproduce il processo di sedimentazione della roccia che impiega in natura millenni, ma che qui è accelerato in un giorno soltanto. Per ora le stampanti sono molto care, ma già quest’anno si inizierà a scendere dal prezzo di 15.000 dollari fino a un limite (basso) di 750
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