Rupert Murdoch è un uomo di parola e non si è fatto certo intimidire dalla battaglia con Google: a Giugno due suoi quotidiani facenti parte della News Corporation ossia The Times e The Sunday Times, diventeranno a pagamento nelle loro versioni consultabili online.
I costi? Il Times a Londra costa un dollaro nella sua versione cartacea, online costerà… sempre una sterlina ossia poco più di un euro. Tuttavia spendendone due si potrà micro-abbonarsi per una settimana intera. Gli abbonati alla versione carteca, invece, avranno inclusa la consultazione in Rete
Una sterlina a testa per l’edizione cartacea e quella digitale sembra una sproporzione e in effetti lo è, ma ci sono sotto-letture di questa mossa: a un livello più superficiale valgono le parole di Murdoch sulla “pirateria” degli aggregatori di news come Google che sfruttano il lavoro delle redazioni per raccattare una grande quantità di liquidi dalla pubblicità. Ed è in parte vero, anche se non si deve dimenticare che è un rapporto biunivoco e anche i quotidiani online hanno tratto miliardi dalla visibilità offerta, a sua volta, da Google.
Se scendiamo a un livello di lettura più profondo o forse solo più malizioso, questa mossa è servita per indebolire la versione online e così rafforzare le edizioni cartacee, che consentono ancora oggi un ottimo guadagno con le inserzioni pubblicitarie “tradizionali”, agonizzanti ma ancora colme di latte da mungere. Rebekah Brooks ha affermato “Il nostro lavoro ci rende orgogliosi e non ci vergognamo ad affermare che crediamo abbia un valore“. Il fenome è chiamato Paywall e ha già diverse varianti come la freemium ossia metà a pagamento e metà free del New York Times dal 2011, dalla Abc americana più o meno nello stesso periodo, dei francesi L’Express e Le Figaro; Le Monde lo ha già attivato così come lo spagnolo El Mundo