La fotocamera più costosa al mondo? E’ anche la prima della storia: si tratta di un modello per dagherrotipia che sarà venduta all’asta con un prezzo di pertenza di 200.000 euro ma che le stime danno per papabile a ben 700.000!
Questo “trisavolo” delle macchine fotografiche attuali è un pezzo di storia riscoperto all’interno di una collezione privata. E’ presente anche la firma di Jacques Mande Daguerre, ossia lo scopritore di questa tecnologia che ha avviato l’innovazione della fotografia.
La fotocamera per la dagherrotipia è realizzata con legno che costituisce una sctola con piccola fessura per la lastra di rame sul retro e un obiettivo fisso in vetro e ottone sul fronte basato sugli schemi di Charles Chevalier, con luminosità f/11 – f/16 e la lunghezza focale era di 360mm nella sua versione originale.
Le prime fotografie erano invertite visto che le immagini si riflettevano di conseguenza le “nature morte” o i ritratti venivano messi appositamente al contrario rispetto al risultato desiderato. Il brevetto della dagherrotipia è datato 1838, depositato appunto da Louis-Jacques Mandé Daguerre che era riuscito a impressionare con la luce di una camera ottica una lastra di rame argentata trattata con vapori di iodio. I sali di mercurio invertivano l’immagine per quanto riguarda le sfumature e la fissavano definitivamente.
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