Sta facendo molto discutere la decisione di Apple di chiudere le porte dell’App Store al software Opera Mini internet browser, che non potrà così far parte del portale di programmi gratuiti (e a pagamento) da scaricare e installare su iPhone e iPhone 3G. Si tratta di una chiusura a servizi alternativi non di proprietà della casa di Cupertino che stride con il trend attuale di grande libertà di scelta e espressione.
Insomma Apple batte i piedi a terra e dice “Il gioco è mio e se vuoi giocarci lo fai a mie condizioni con ciò che ti dò io!“. Beh niente di sorprendente visto che non è la prima volta che la Mela Morsicata si comporta in tale modo dimostrando quanto sia poco “aperto” il sistema che gira intorno a iPhone: se lo si vuole rendere tale è necessario “rompere” alcune restrizioni.
Opera Mini è un ottimo browser pluripremiato e scaricato da milioni di utenti in tutto il mondo sul proprio smartphone o cellulare; un software che ottimizza la navigazione e la fruizione dei contenuti velocizzando l’apertura delle pagine e dei componenti.
Safari per iPhone è eccellente, ma questo non giustifica certo tarpare le ali a possibili alternative che dovrebbero essere sempre garantite ai consumatori.
Ora che arriverà Android, che fa della libera espressione e dell’open source il suo must definitivo, il contrasto tra le due piattaforme si dimostra ancora più netto.
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