Ieri si è tenuto il più grande esperimento scientifico mai realizzato (ufficialmente) dall’uomo. Al CERN di Ginevra si è attivato l’acceleratore Large Hadron Collider (LHC) con l’esperimento preliminare verso le ore 9 e mezza. A quanto pare la Terra non è stata distrutta.
Eh si perchè fioccavano assurde teorie sulla creazione di un buco nero che avrebbe mangiato la Terra in pochi secondi, ecco anche un video illustrativo parecchio angosciante.
Niente di tutto questo, l’acceleratore di particelle più grande al mondo da 6 miliardi di dollari è stato testato e ha superato il primo esame. Contrariamente a quanto molti pensavano, non è stato ricreato il Big Bang ieri, questo avverrà fra un mese buono, poi gli esperimenti proseguiranno man mano coinvolgendo verosimilmente sempre meno l’opinione mediatica. D’altra parte era bella solo la parte apocalittica, la parte puramente scientifica, che permetterà di scoprire forse qualche segreto sull’Universo e la sua creazione cadrà in seconda o terza pagina..
Eppure studiando l’infinitamente piccolo si potrà avvicinare la verità sull’infinitamente grande e vedere di persona, come un flashback, ciò che avvenne al secondo 0. Ieri è stato attivato l’acceleratore con un fascio di particelle, circa un miliardo di protoni, sparati lungo l’anello di 27 km a una velocità nettamente inferiore a quella che si raggiungerà durante gli esperimenti a pieno regime. Nella seconda fase si è sparato un altro fascio nella direzione opposta per verificare la doppia percorrenza del tunnel con la sorpresa di un flash causato dall’incontro tra i protoni e il gas che è rimasto nell’acceleratore.
Un successo che ha molto di italiano, come dice l’ex direttore Maiani “Il principio che sta dietro all’esperimento delle collisioni è stato inventato a Frascati negli anni ’60 con l’acceleratore Ada”.
Ma l’obiettivo più importante è “l’incontro” con il bosone di Higgs, l’ormai celebre “particella di Dio” che ha dato massa a tutte le altre.