Visto che tantissime persone hanno segnalato all’ADUC di non essere riuscite a riappropriarsi dei soldi spesi per le licenze preinstallate (il cui costo viene automaticamente addebitato all’utente senza lasciare possibilità di scelta, viste le difficoltà per farsi rimborsare il costo del software a fini pratici), l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori sta preparando una class action per far giustizia circa i rimborsi negati ai clienti che hanno deciso di non utilizzare i sistemi Microsoft Windows OEM, volendo usare sistemi operativi alternativi.
Anche se al primo avvio del sistema operativo preinstallato il compratore può rifiutare la licenza per l’utilizzo (EULA) facendogli presente che può ottenere rimborso, ai fini pratici la questione si tramuta in un traguardo inarrivabile, vista la difficoltà con cui lo si ottiene.
Questo processo ha ovviamente portato molti clienti alla disperazione: per tutti quelli che non sono già passati a vie legali individuali (discorso che comporta il sobbarcarsi economico della spesa legale) adesso si prospetta la possibilità di entrare a far parte di questa azione giudiziaria collettiva praticabile dal 1 luglio.
L’ADUC ricorda che l’adesione è possibile solo da parte di acquirenti privati (ovvero quelli che hanno comprato senza utilizzare partita IVA) di computer con sistemi operativi preinstallati che non abbiano accettato la licenza d’uso del software ne’ l’abbiano mai utilizzato.
Chiunque rientrasse in queste condizioni e volesse partecipare, può compilare un modulo fornendo i dettagli della propria vicenda: così facendo l’ADUC potrà, prima del tempo utile, valutare l’interesse generale sulla controversia.