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iPhone 3G con TIM quest’estate, l’accordo è firmato

E’ dunque stato reso noto ciò che si sapeva da un po’ di tempo: Apple iPhone, uno dei cellulari più attesi di tutti i tempi, è pronto a sbarcare in Italia con tre sostanziali novità, la prima riguarda il supporto dei network 3G, la seconda è la mancanza di esclusività d’operatore, la terza la perdita della Revenue Sharing ossia la “tassa” vicina al 30% che la Apple tratteneva su ogni cellulare venduto, ma vediamo nei dettagli

Questo porterà alcuni svantaggi poco simpatici come un prezzo di vendita molto più alto rispetto alla media degli altri paesi quindi possiamo pure scordarci 399 euro, al massimo si può sperare in piani forfettari che comprendono traffico e quant’altro. Ricordando sempre che migliaia di persone hanno già acquistato iPhone arrivato dai paesi già possessori e opportunamente sbloccato e che la compravendita dall’estero di certo non calerà, è interessante soffermarsi sui dettagli dell’accordo tra Apple e Telecom Italia.
tim logotim logo
La mancanza di esclusiva è in realtà un vantaggio in termini di mesi che la Tim si è presa sui vari Vodafone, Tre e Wind, in modo tale da portare sul mercato iPhone col brand Tim entro l’estate per lasciare a bocca asciutta i concorrenti per Natale, tradizionalmente il periodo dell’anno più florido nel mercato non solo dei cellulari ma di tutto il parco device hitech.
Come si può leggere ottimamente su Repubblica, il motivo della mancanza di Renevue Sharing è da giustificare con il progresso dei servizi di traffico dati e collaterali ai quali sono predisposti e compatibili gli smartphone di ultima generazione: news, meteo, annunci, e-commerce, e-banking, ecc… sono loro che genereranno il massimo del traffico e, almeno qui, non faranno sborsare alcunchè al consumatore che invece si limiterà a pagare l’abbonamento o il credito.
Ma come mai proprio l’Italia come primo mercato per l’iPhone 3G? La risposta sta nei dati degli apparecchi UMTS sul territorio: 20% in Francia, il 18% in UK, 15% in Spagna e in Italia ben il 44%; insomma sembra il terreno di semina che promette meglio e così probabilmente sarà.
Non resta che sapere quando si potrà comprare, a che prezzo, con che tipi di abbonamenti e piani tariffari, non manca molto

Diego Barbera

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