Ci sono sondaggi abbastanza ridicoli, che devono essere presi con le pinze, ma che possono suggerire il trend a cui si sta andando in contro: su oltre 1000 studenti inglesi tra 13 e 17 anni intervistati, oltre la metà ha affermato di essersi collegato a Facebook o altro social network direttamente dalla classe
I casi sono due: o le scuole inglesi sono davvero ben coperte dal segnale wifi oppure ci sono tariffe flat molto più vantaggiose che da noi, visto che se ci si collega anche solo inavvertitamente via wap parte un patrimonio. Sempre che i cari inglesini non si colleghino direttamente da un pc collegato alla rete scolastica, il che renderebbe tutto più semplice.
Ma gettiamo acqua sul fuoco, l’inchiesta è stata svolta direttamente da Facebook quindi è poco attendibile, anche perchè non credo (spero) che sia vero come invece sembra che un quarto degli intervistati vada su Facebook in classe per circa 30 minuti ogni giorno.
C’è però la testimonianza di David Hobson, managing director di GSS, che un giorno ha tenuto una lezione sull’etica in rete in una scuola pubblica davanti a una classe di 13enni, tutti diligentemente a posto con ognuno un notebook davanti. Alla domanda di David “Chi si collega in classe a Facebook o simili?“, tutti hanno alzato la mano.
Facebook, MySpace e Bebo, tra gli altri, costerebbero in UK circa 6.5 miliardi di sterline in perdita di produttività viste le distrazioni che causano; beh un problema che qui in Italy non si pone visto che non è che le nostre classi abbondino di notebook…