Notizia che ha dell’assurdo, in positivo, ma assolutamente vera. La PS3 ormai è noto che abbia potenza e velocità di processore e componenti simile se non superiore a molti pc di livello medio alto, perchè allora non sfruttare questa potenza per qualcosa di utile?
La Stanford University ha infatti pensato a un network di computer (di gente comune) che condividono un po’ della loro potenza al fine della ricerca: Alzheimer, cancro e altre malattie ancora difficili da curare perchè non pienamente conosciute. E l’invito è esteso anche ai processori della Sony Ps3 che da fine Marzo potranno installare un software per unirsi alla ricerca. Il programma di chiama Foldingà home e serve a creare simulazioni e procedimenti che richiedono enormi quantità di potenza e velocità ottenibili appunto da una ragnatela di pc/ps3.
Idea simile al SETI network che unisce il potere di 5 milioni di pc per decodificare i segnali radio spaziali.