Netflix ha annunciato un aumento dei prezzi a partire dal mese di ottobre 2017 per due dei tre piani di abbonamento, quelli più sottoscritti dagli utenti. In particolare, il piano Standard di Netflix passa da 9,99 a 10,99 dollari, mentre il piano Premium passa da 11,99 a 13,99 dollari, un aumento di 2 dollari. Il rincaro riguarda sia gli Stati Uniti, ma anche l’Italia. Scopriamo più in dettaglio i motivi per cui Netflix abbia deciso di aumentare i prezzi degli abbonamenti.
La famosa piattaforma di streaming Netflix ha annunciato un rincaro dei prezzi. Dal prossimo 9 ottobre, verranno aumentati i piani Standard e Premium, rispettivamente di 1 e 2 euro. Di fatto, la tariffa mensile per vedere contenuti in HD passerà dagli attuali 9,99 a 10,99 euro, mentre quella per contenuti 4K da 11,99 a 13,99 euro, con un incremento medio del 10-15%. La tariffa base di Netflix rimane invariata a 7,99 euro.
Netflix: prezzi più alti per gli abbonamenti
L’aumento dei prezzi di Netflix non cambierà le caratteristiche dell’offerta. Con l’offerta base di 7,99 euro si possono visualizzare contenuti in qualità standard da un solo dispositivo a scelta fra console, smart tv, tablet, pc, tv box e smartphone, l’offerta Standard da 10,99 euro offre la visualizzazione in Full HD su due dispositivi a scelta, mentre il piano Premium da 13,99 euro garantisce contenuti 4K accessibili da quattro dispositivi diversi.
Inoltre, tutti i piani permettono la creazione di massimo 5 profili personalizzati e la possibilità di scaricare i contenuti su smartphone, tablet e computer Windows 10 per la visione offline.
Obiettivo sostenere le produzioni originali Netflix
Il motivo per cui è stato deciso questo rincaro delle tariffe di Netflix è dovuto alla volontà di sostenere le produzioni originali. Ad esempio, secondo Business Insider, per il prossimo anno, Netflix spenderà 7 miliardi di dollari per la realizzazione di titoli ad-hoc.
Ovviamente, paragonato alle classiche offerte pay-TV, Netflix continua ad essere una piattaforma ancora conveniente in termini economici, anche se la concorrenza è dietro l’angolo