La perfezione di un orologio confezionato nel 1653 è stata rivelata da un esame ai raggi X condotto dal National Museum scozzese: fuori è devastato dalle incrostazioni e dalla permanenza a lungo sul fondale marino, ma dentro è un miracolo della tecnologia di oltre 3 secoli fa
I meccanismi sono perfettamente conservati, è possibile vederli nell’immagine qui sopra che accosta il “ritratto fotografico” dal vivo da quello a raggi X che si spinge più in profondità come una radiografia che mostra lo scheletro e l’ossatura dell’orologio
L’orologio è stato individuato sui fondali marini a largo della Scozia nel 1970, è stato subito datato come appartenente all’epoca del 17esimo secolo, più precisamente al 1653. Fuori ormai aveva ben poco da farsi ammirare, ma dentro…
Ben protetto dalla scocca ricoperta di alghe e di piccole conchiglie, l’orologio di quasi 400 anni fa nascondeva una perfetta composizione di ingranaggi per trasmettere il movimento e l’alimentazione. E’ stata utilizzata la tecnica della X-ray computed tomography (CT)
Le lastre sono state catturate da diverse angolazioni combinandole poi insieme attraverso un apposito software al computer. Si è così ottenuta una rappresentazione tridimensionale dell’orologio, come spiegato dal ricercatore Andrew Ramsey e dai colleghi della X-Tek Systems a Tring, Hertfordshire, UK
I componenti interni dell’orologio contano su elementi in acciaio e bronzo e “Lo stato di conservazione ci ha sorpreso e stupito, andando ben oltre ogni immaginazione“, come riferito dal team. E’ stato possibile individuare l’autore dell’orologio, “Niccholas Higginson of Westminster“