Quando si dice che piratare è un reato, un motivo ci sarà. Un programmatore ha avuto la “brillante” idea di registrare l’ultimo capitolo della saga di Fast & Furious al cinema per poi caricarlo sul web. Conseguenza? Quasi tre anni di incarcerazione. L’autore del reato, un venticinquenne di nome Philip Danks, avrebbe utilizzato una telecamera per registrare il film intero in un cinema di Walsall (Birmingham) e ha poi diffuso il tutto in rete il giorno dopo. Questa copia illegale è stata scaricata per ben 779.000 volte ed è costata alla Universal Pictures la bellezza di oltre 2.5 milioni di euro.
Due giorni dopo il suo arresto, accaduto lo scorso 23 maggio, Danks ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook il seguente stato: “Sette miliardi di persone e sono stato il primo. F*****o.” Giovedì scorso, l’inglese si è dichiarato colpevole per aver diffuso copie pirate ed è stato condannato alla prigione per 33 mesi. Ari Alibhai, dirigente della FACT, la federazione che si occupa della lotta contro la violazione del copyright si è espresso così: “Il film era una delle uscite più importanti dell’anno per Universal Picture sia dal punto di vista dei costi di produzione significativi, sia per quanto riguarda i guadagni che ne sarebbero derivati.”
La corte ha stabilito che Danks ha intascato più di 1.000 euro dalle copie scaricate e vendute, mentre i costi legati ad Universal sono stati di oltre 2.5 milioni di euro. A quanto pare il colpevole avrebbe caricato il filmato intero del film sulla piattaforma KickassTorrents e su altri siti di torrent. Durante la sentenza il giudice Keith Raynor ha qualificato di “sfrontato, arrogante e offensivo” il modo in cui l’uomo si è espresso sul più famoso dei social network. Anche Michael Bell, ex fidanzato della sorella, il quale ha caricato svariati film per conto suo, è stato arrestato. Entrambi si sono dichiarati colpevoli di aver commesso atti illeciti.
La pena di Bell è invece più leggera: dovrà effettuare servizio civile per un anno con 120 ore non pagate. Il sergente detective Rod Rose, della West Midlands Police’s Economic Crime Unit, ha dichiarato: “Abbiamo assistito la FACT lungo questo caso con numerose ricerche, forzando l’entrata ad indirizzi internet ed effettuando arresti. La frode ha ormai mille volti e ultimamente colpisce tutti noi.” Danks ha utilizzato la sua pagina Facebook per mantenere la gente aggiornata sul caso e mentre aspettava la sentenza ha postato: “Non sta andando bene.”