Instagram ha superato Twitter nel volume di traffico generato ad Agosto dai dispositivi mobile ossia tablet e soprattutto smartphone negli USA, il mercato di riferimento. Lo rivelano i dati di ComScore e visto che se si parla di Instagram si considera una proprietà di Facebook, allora il social network di Mark Zuckerberg esulta doppiamente visto che, ovviamente, è anche in prima persona leader del settore. I numeri parlano di 7.3 milioni contro 6.9 milioni a dimostrazione che l’app fotografica “vale” di più di quella del microblogging, che rimane più “popolata” ma dovrà guardarsi alle spalle dal ritorno del rivale inaspettato, almeno fino a pochi mesi fa.
Durante le ultime settimane si è lungo parlato di due importanti acquisizioni. Una in ambito “digitale” e a l’altra industriale, nello specifico stiamo parlando di Instagram e di Ducati, ossia una delle applicazioni social-fotografiche più scaricate di tutti i tempi e la storica casa motoristica italiana. Sono finite rispettivamente ai connazionali americani di Facebook e ai tedesci di Audi del gruppo Volkswagen. Erroneamente, c’è chi ha fatto osservare che Instagram è stata venduta a un costo superiore rispetto a Ducati, in realtà non è così visto che il miliardo di dollari di valore di Instagram non è più alto degli 860 milioni di euro di Ducati, ma sensibilmente inferiore (780 milioni di euro circa). Le due cifre possono però considerarsi simili, come è possibile?
Sono cifre che fanno riflettere e che lasciano basiti molti utenti. Come è possibile che una società storica e famosa come Ducati, che produce un bene tangibile e soprattutto acquistabile come una moto possa valere circa quanto un’applicazione per smartphone, un programmino che permette di scattare foto particolari da condividere sia sulla piattaforma sociale proprietaria sia su Facebook o Twitter? Ci sono diversi portali motoristici che hanno accolto con indignazione alla notizia, come The Smoking Tire. In effetti si fatica a crederci, eppure non c’è da stupirsi troppo visto che il grande guadagno offerto da un’app non è un qualcosa di immediatamente percepibile.
E’ logico che ci si trova spiazzati davanti a un valore simile tra Ducati e un’applicazione gratuita per smartphone, nata un paio di anni fa. Però i ricavi di quest’ultima non dipendono dalla vendita (che appunto è gratuita) quanto dal traffico generato dagli utenti stessi che la utilizzano. Facebook stessa (che vale più di qualsiasi azienda produttrice di automobili, ad esempio) non è a pagamento eppure sta per entrare in Borsa per 100 miliardi di dollari di valore ed è a quota 900 milioni di iscritti. E’ duro il paragone e forse è anche “concettualmente sbagliato” però questa è la realtà. Si può anche pensare che Mark Zuckerberg abbia investito un miliardo di dollari per far uscire denaro cash dalle casse in modo giustificato e liscio prima della quotazione, è questo è in parte è vero, dunque forse la valutazione di Instagram è leggermente gonfiata, ma il suo potere economico è ahinoi equiparabile a quello di Ducati. Quantità vs qualità, numeri imponenti vs piccoli numeri, è una questione di equilibrio.
Instagram non si potrà “toccare” con mano ma è molto più di una semplice collezione di filtri da apporre alle foto per renderle più accattivanti e vintage. E’ un contenitore immenso di dati preziosi che informa sulle preferenze degli utenti e sulle loro abitudini. Permette ai brand di sponsorizzare foto del tutto generate dagli utenti e il meccanismo di reach generator, che cos’è? La possibilità offerta alle società presenti sul social network di sponsorizzare gli update – o in questo caso delle foto – apparsi sulla Timeline per raggiungere fino al 75% dei propri fan così da stimolare i commenti, le condivisione e l’interazione. Insomma Instagram è uno strumento di marketing importantissimo e in questo momento, sì, può valere anche più di una società come Ducati.
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