Wikileaks preannuncia una nuova pubblicazione di documenti, anzi una maxi-pubblicazione visto che il cinguettio apparso sul social network dei 140 caratteri dice testualmente che sarà “Sette volte più grande di quella sull’Iraq“. Si preannuncia così un terremoto mediatico, politico, diplomatico e chi più ne ha più ne metta, soprattutto vista la posizione del fondatore Julian Assange (foto) che non se la passa certo bene dopo l’ordine di arresto di venerdì scorso a Stoccolma per accusa di stupro e molestie. Cosa ci dovremo aspettare? Quali verità verranno fuori dalle fonti che molti governi avrebbero preferito che rimanessero serrate?
Ogni volta che Wikileaks annuncia novità, tutti tremano: si attende con ansia la prossima settimana o comunque i prossimi giorni quando saranno online i documenti che avranno un significato decisamente più carico rispetto alle scorse volte vista la situazione della fondazione.
Già perché Julian Assange si trova in una situazione complicata con l’ordine di arresto che gli pende sulla testa a causa di una presunta molestia e violenza sessuale. Una mazzata che potrebbe mettere a tacere Assange ma non la sua fondazione e i suoi seguaci che lottano per la verità.
Si attendono cifre a quattro o cinque se non addirittura sei zeri visto che l’Iraq aveva accorpato circa 400.000 documenti mentre l’Afghanistan 70.000. Non resta che attendere nuove informazioni, il count-down è scattato.
A proposito di Iraq e di cifre, ecco l’ipotetico calcolo sulle somme spese durante il conflitto in relazione ai gadget hi tech e i droni volanti del presente e del futuro impegnati sul territorio.