Il microinfusore insulinico è un’innovazione tecnologica che ha reso la vita più confortevole a migliaia e migliaia di diabetici: sembra un normale gadget portatile per lo svago, in realtà è uno strumento salvavita che aiuta a regolare con grande semplicità e immediatezza il livello glicemico. Tecnicamente è una pompa di insulina che infonde costantemente 24/7 l’ormone proteico nel tessuto sottocutaneo, con la possibilità di modulazioni personalizzate. E’ ideale per pazienti di tutte le età, dai bambini agli adulti, e questa tipologia di terapia è riconosciuta dalla sigla CSII acronimo di Continuous subcutaneous insulin infusion. Vediamo come funziona.
Se ne sono fatti di passi dagli anni ’60 quando la terapia CSII si appoggiava a dispositivi abnormi e impossibili da trasportare con facilità né tantomeno indossabili. Con la tecnologia che man mano si è raffinata, si è riusciti a miniaturizzare i componenti e a dotare il dispositivo di un’intelligenza superiore. In tal modo il paziente può ora agire secondo pochi e precisi comandi.
I moderni microinfusori sono grandi quanto un cellulare e permettono la somministrazione di insulina mirata e modulabile. La pompa invia l’insulina nel tessuto sottocutaneo secondo due modalità, quella basale continua per mantenere un livello costante della glicemia durante il digiuno e il bolo rapido ossia un quantitativo pre-impostato che il paziente seleziona a seconda del pasto che si prepara a consumare.
Se, ad esempio, si sta partecipando a una sontuosa cena con tanto di dolci a volontà allora si sceglierà il “bolo festa” che permetterà di non andare in iperglicemia. Sta proprio nella doppia natura dei microinfusori la loro eccellenza: da un lato l’infusione continua e dall’altra queste immissioni maggiorate personalizzabili.
Per maggiori informazioni, cliccare in fonte. Altre innovazioni tecnologiche in ambito medico? Il robot chirurgo che può operare anche a distanza, l’osso sintetico per riparare fratture istantaneamente e le terapie laser per tumori al cervello su pazienti coscienti.
[Grazie, Sonia]